Lucia Annunziata, al Premio Ilaaria Alpi si lascia intervistare da Andrea Vianello, nell’appuntamento informale a Tv per Tv, sulla sua nuova avventura all’Huffinton Post e sullo stato di salute della Rai. “Il mio Huffington Post? Non sarà né di destra né di sinistra. Il web è uno spazio aperto…”
Il 25 settembre parte l’avventura italiana dell’Huffington Post e a guidarla sarà lei, Lucia Annunziata, la signora dell’informazione televisiva italiana. Un curriculum ricco che si completa, ora, con l’esperienza della direzione di un giornale web… ma non chiamatelo solo giornale, perché l’Huffington Post è una realtà editoriale che ha stravolto il mondo del giornalismo, sia quello tradizionale che nel web, mettendo in prima linea i blog. Ma qualcosa di tradizionale lo ha mantenuto, anzi in un viaggio a ritroso se ne è riappropriato andando avanti, tanto da approdare al più classico, prestigioso e tradizionale dei premi giornalistici: il Premio Pulitzer.
Embargo sui nomi dei giornalisti che comporranno la redazione, circa 15 persone e 50 collaboratori stabili e sui blogger, circa 200. Ma qualche nome Vianello riesce a scucirlo, come il suo vice alla direzione: Gianni Del Vecchio, 33 anni e alcuni blogger “speciali” come Paolo Ruffini che si occuperà di Tv, Antonio Di Bella che prenderà in carica i commenti sulla musica e Riccardo Iacona con un blog visuale, dal quale lancerà le anticipazioni delle inchieste che andranno in onda nelle sue trasmissioni televisive.
“Tra i mie blogger avrò nomi di politici importanti ma anche dei lavoratori dell’Ilva e di persone della società civile”. L’anima dell’Huffington è proprio questa: aprire uno spazio di comunicazione a chi era negato. “Tutti possiamo leggere la Repubblica, ma quanti di noi possono dire di poterci scrivere?”, commenta l’Annunziata.
E sulla Rai la giornalista parla a ruota libera. Un amore per lei che non nasconde: “Sono entrata in Rai l’altro giorno e ho avuto l’impressione di grande tristezza, come di un’azienda nella quale non avevano ancora acceso le luci, con il motore un po’ spento. Io sono molto competitiva sul prodotto. Noi sull’informazione lo scorso anno ci siamo fatti mangiare la testa da La7, mi scoccia che abbiamo perso Michele Santoro… non è una questione personale. Io e Michele ci conosciamo da molto tempo , litighiamo, ma come si fa a mandare via uno come lui? Quando è andato via Santoro si è spenta Rai 2″.
Angela De Rubeis