Debutta a Coriano (RN): “Voce alle parole. Alla scoperta del giornalismo d’inchiesta che minaccia le mafie”.

Debutta domenica prossima alle ore 17 al Teatro Corte di Coriano (Rn), come evento speciale del Festival Onde Corte, il nuovo progetto di Tiziana Di Masi, tuttora impegnata con successo in “Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida”, spettacolo rivelazione 2011 giunto alla soglia delle cento date.

Nel titolo del lavoro è riassunto il suo significato: “Voce alle parole. Alla scoperta del giornalismo d’inchiesta che minaccia le mafie”.

“Questo progetto – racconta in una nota Tiziana Di Masi – nasce dalla constatazione che, purtroppo, pochi sono a conoscenza del fatto che, nel nostro Paese, esistono giornalisti che sono minacciati di morte da parte delle mafie soltanto per aver compiuto il proprio dovere: raccontare i fatti. E, tra questi pochi, ancor meno sono coloro che hanno letto quegli articoli di giornale, le corrispondenze che ne hanno causato le minacce e la violenza della criminalità organizzata. Per contribuire a diffondere questi scritti, affinché i giornalisti minacciati possano avvertire il sostegno di lettori e opinione pubblica, ho pensato che fosse necessario utilizzare il teatro come forma di sensibilizzazione delle coscienze. Così è nato ‘Voce alle parole’ ”.

Alla “prima” di Coriano, le letture di Tiziana Di Masi si alterneranno alle testimonianze di tre giornalisti presenti sul palcoscenico, i quali racconteranno le difficoltà nello svolgere il mestiere in terre di mafia: Arnaldo Capezzuto, già cronista di NapoliPiù e autore recentemente del libro “Il Casalese”, biografia non autorizzata di Nicola Cosentino;Michele Albanese, che ha firmato per “Il Quotidiano della Calabria” numerose inchieste su Rosarno che hanno scatenato l’ira della ‘ndrangheta; Roberto Rossi, autore insieme a Roberta Mani di “Avamposto, nella Calabria dei giornalisti infami”.

“Voce alle parole” è una struttura aperta: ciascuna rappresentazione potrà ospitare giornalisti di volta in volta diversi a seconda delle zone in cui verrà messa in scena. Una formula che coniuga teatro di narrazione e giornalismo di inchiesta e vuole essere un’autentica forma di divulgazione a sostegno alla Libera informazione.

“La mia idea”, sottolinea Tiziana Di Masi, “è di estendere l’invito ad altri cronisti che operano spesso nella precarietà e che per pochi euro al pezzo, lontano dai riflettori della celebrità, raccontano a un lettore sempre più distratto ciò che accade spesso sotto la porta di casa sua. Credo che la forza della voce possa arrivare là dove la scrittura talvolta non riesce. Questi sono autentici ‘attori civili’, costituiscono il baluardo e il presidio di resistenza più forte che la nostra civiltà è chiamata a difendere”.

Lo spettacolo, organizzato in collaborazione con l’Associazione Ilaria Alpi ed il Coordinamento antimafie riminesi, è patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna. L