“Omaggio particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane. Tra loro, si collocano in primo luogo i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche”.
Con questa dedica Giorgio Napolitano prepara al quarto Giorno della memoria, istituita nel 2007 al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice.
L’appuntamento quest’anno avrà una valenza particolare poiché sarà l’occasione per inaugurare il portale Rete degli archivi per non dimenticare, importante tappa di un progetto – quello della Rete degli archivi per non dimenticare – che prende avvio nel 2005 per iniziativa del Centro documentazione archivio Flamigni. E che vede anche l’Associazione Ilaria Alpi tra i promotori.
L’idea di realizzare il portale Rete degli archivi per non dimenticare all’interno del Sistema Archivistico Nazionale (SAN) nasce dalla volontà di valorizzare e rendere disponibili per un ampio pubblico le fonti documentali esistenti sui temi legati al terrorismo, alla violenza politica e alla criminalità organizzata.
È stata già realizzata una prima raccolta delle fonti documentali conservate negli archivi. Da questo primo censimento è nata una pubblicazione a cura di Ilaria Moroni, Guida alle fonti per una storia ancora da scrivere. Attraverso il coordinamento della Direzione Generale per gli Archivi, e la collaborazione dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario – Icpal, è stato possibile, inoltre, realizzare questo portale che raccoglie, non solo la memoria che c’è ma anche il patrimonio di buone pratiche, storie e percorsi rendendo rintracciabili i tanti documenti esistenti anche al fine di incoraggiare il lavoro degli storici di oggi e di domani.
La Rete degli archivi per non dimenticare raccoglie archivi privati e pubblici, associazioni e centri documentazione diversi per natura e tipologia delle fonti conservate, e mira a rendere disponibile la documentazione esistente a un ampio pubblico, soprattutto ai giovani.
L’adesione dell’Archivio storico del Senato della Repubblica, dell’Archivio storico e della Biblioteca della Camera dei Deputati, e l’attenzione costante che la Presidenza della Repubblica ha riservato al progetto, confermano la volontà istituzionale di collaborare per arricchire le prospettive di ricerca.