Sandro Ruotolo e Diego Bianchi, in arte “Zoro”: il giornalista “impegnato” di Annozero e uno dei personaggi più irriverenti della tv italiana, insieme al Premio Ilaria Alpi. Due modi diversi di fare informazione: “Con Zoro è sempre così, il bello della diretta è l’improvvisazione – dice il giornalista Rai che al momento non conferma il suo passaggio a LA7 -. Mi hanno invitato e ho accolto con piacere di partecipare a un premio a cui tengo molto”.
Per ora l’unico passaggio noto è da Annozero ad Anno Zoro, questa è la novità in scena in questi giorni a Riccione. “A me piace la contaminazione, no? Anche noi in Annozero, e in altri programmi, abbiamo sempre contaminato l’informazione con la satira, e ci sta benissimo. Spero di riuscire a stare al gioco di Zoro”.
Ma questa diciassettesima edizione del Premio Ilaria Alpi è anche occasione di riflessione, e di molti brutti ricordi: “Ho ancora in mente il ricordo tristissimo dei funerali di Ilaria in una Saxa Rubra appena creata – continua Ruotolo -. Mi piace pensare a una giornalista giovane, piena di passione per il suo lavoro. Una giornalista che aveva scelto un modo di fare informazione che privilegiava il racconto, e la realtà concreta dei fatti”.
Ruotolo ricorda anche gli altri giornalisti morti alla ricerca della verità: “Abbiamo avuto colleghi che sono morti in Afghanistan, che sono morti in Iraq, che sono morti anche in Palestina. Fotografi, fotoreporter, giornalisti, c’è ancora una generazione di giornalisti che sta sul campo. E non dimentichiamoci i tre colleghi uccisi a Misurata in questa guerra che è in corso in Libia. Tre fotoreporter che stavano raccontando l’assedio”.
Impossibile, infine, non chiedergli qualcosa sul futuro di Annozero, anche in relazione all’ultimi fatti che riguardano il futuro di Michele Santoro: “Nei giorni scorsi abbiamo tenuto una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa che terremo a Bologna per i centodieci anni della Fiom, sulla dignità del lavoro. Poi c’è questa trattativa in corso con LA7 che non è ancora conclusa. Al momento è Michele Santoro l’unico che è uscito dal servizio pubblico, noi siamo ancora giornalisti della Rai e aspettiamo. Se la Rai è interessata a continuare deve solo farlo sapere a Michele, ma non mi pare che lo sia”.
Alessandra Modica
Sandro Ruotolo e Diego Bianchi, in arte “Zoro”: il giornalista “impegnato” di Annozero e uno dei personaggi più irriverenti della tv italiana, insieme al Premio Ilaria Alpi. Due modi diversi di fare informazione: “Con Zoro è sempre così, il bello della diretta è l’improvvisazione – dice il giornalista Rai che al momento non conferma il suo passaggio a LA7 -. Mi hanno invitato e ho accolto con piacere di partecipare a un premio a cui tengo molto”.
Per ora l’unico passaggio noto è da Annozero ad Anno Zoro, questa è la novità in scena in questi giorni a Riccione. “A me piace la contaminazione, no? Anche noi in Annozero, e in altri programmi, abbiamo sempre contaminato l’informazione con la satira, e ci sta benissimo. Spero di riuscire a stare al gioco di Zoro”.
Ma questa diciassettesima edizione del Premio Ilaria Alpi è anche occasione di riflessione, e di molti brutti ricordi: “Ho ancora in mente il ricordo tristissimo dei funerali di Ilaria in una Saxa Rubra appena creata – continua Ruotolo -. Mi piace pensare a una giornalista giovane, piena di passione per il suo lavoro. Una giornalista che aveva scelto un modo di fare informazione che privilegiava il racconto, e la realtà concreta dei fatti”.
Ruotolo ricorda anche gli altri giornalisti morti alla ricerca della verità: “Abbiamo avuto colleghi che sono morti in Afghanistan, che sono morti in Iraq, che sono morti anche in Palestina. Fotografi, fotoreporter, giornalisti, c’è ancora una generazione di giornalisti che sta sul campo. E non dimentichiamoci i tre colleghi uccisi a Misurata in questa guerra che è in corso in Libia. Tre fotoreporter che stavano raccontando l’assedio”.
Sandro Ruotolo e Diego Bianchi, in arte “Zoro”: il giornalista “impegnato” di Annozero e uno dei personaggi più irriverenti della tv italiana, insieme al Premio Ilaria Alpi. Due modi diversi di fare informazione: “Con Zoro è sempre così, il bello della diretta è l’improvvisazione – dice il giornalista Rai che al momento non conferma il suo passaggio a LA7 -. Mi hanno invitato e ho accolto con piacere di partecipare a un premio a cui tengo molto”.
Per ora l’unico passaggio noto è da Annozero ad Anno Zoro, questa è la novità in scena in questi giorni a Riccione. “A me piace la contaminazione, no? Anche noi in Annozero, e in altri programmi, abbiamo sempre contaminato l’informazione con la satira, e ci sta benissimo. Spero di riuscire a stare al gioco di Zoro”.
Ma questa diciassettesima edizione del Premio Ilaria Alpi è anche occasione di riflessione, e di molti brutti ricordi: “Ho ancora in mente il ricordo tristissimo dei funerali di Ilaria in una Saxa Rubra appena creata – continua Ruotolo -. Mi piace pensare a una giornalista giovane, piena di passione per il suo lavoro. Una giornalista che aveva scelto un modo di fare informazione che privilegiava il racconto, e la realtà concreta dei fatti”.
Ruotolo ricorda anche gli altri giornalisti morti alla ricerca della verità: “Abbiamo avuto colleghi che sono morti in Afghanistan, che sono morti in Iraq, che sono morti anche in Palestina. Fotografi, fotoreporter, giornalisti, c’è ancora una generazione di giornalisti che sta sul campo. E non dimentichiamoci i tre colleghi uccisi a Misurata in questa guerra che è in corso in Libia. Tre fotoreporter che stavano raccontando l’assedio”.
Impossibile, infine, non chiedergli qualcosa sul futuro di Annozero, anche in relazione all’ultimi fatti che riguardano il futuro di Michele Santoro: “Nei giorni scorsi abbiamo tenuto una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa che terremo a Bologna per i centodieci anni della Fiom, sulla dignità del lavoro. Poi c’è questa trattativa in corso con La7 che non è ancora conclusa. Al momento è Michele Santoro l’unico che è uscito dal servizio pubblico, noi siamo ancora giornalisti della Rai e aspettiamo. Se la Rai è interessata a continuare deve solo farlo sapere a Michele, ma non mi pare che lo sia”.
Alessandra Modica
Impossibile, infine, non chiedergli qualcosa sul futuro di Annozero, anche in relazione all’ultimi fatti che riguardano il futuro di Michele Santoro: “Nei giorni scorsi abbiamo tenuto una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa che terremo a Bologna per i centodieci anni della Fiom, sulla dignità del lavoro. Poi c’è questa trattativa in corso con LA7 che non è ancora conclusa. Al momento è Michele Santoro l’unico che è uscito dal servizio pubblico, noi siamo ancora giornalisti della Rai e aspettiamo. Se la Rai è interessata a continuare deve solo farlo sapere a Michele, ma non mi pare che lo sia”.
Alessandra Modica