Nei quotidiani italiani, in un giorno qualsiasi del 2011, la metà della popolazione compare in appena il 10% dello spazio. Quella metà di italiani dimenticati sono le donne, donne che ogni giorno vengono escluse dalla politica, dalle istituzioni così come dai media del Belpaese. L’artista Alma Carrara mette a nudo questa discriminazione in “L’opera al nero”, un’installazione che sarà inaugurata il 15 giugno a Riccione, dando il via agli eventi della diciassettesima edizione del Premio Ilaria Alpi.
Secondo il Global gender gap report del 2010, il livello di partecipazione delle donne alla società civile in Italia è simile a quello del Kazakhstan: le donne in parlamento sono il 21%, quelle con incarichi ministeriali il 22%. Le funzionarie, le legislatrici e le dirigenti sono il 33%, ma solo il 4% è membro di un consiglio d’amministrazione. Quelle che lavorano sono il 52%, ma il loro reddito è la metà di quello degli uomini.
“In me questi dati hanno generato rabbia, frustrazione, sconforto – spiega Alma Carrera – e mi hanno spinta a reagire nel modo a me più congeniale, e cioè con un’installazione d’arte che testimonia la presenza, o l’assenza, delle donne nei quotidiani e quindi nella vita sociale italiana”.
“L’opera al nero” si concretizzerà in un tunnel sulle cui pareti saranno esposti i quotidiani pubblicati lo scorso 15 maggio. Saranno circa cento metri quadri di fogli di giornale, senza soluzione di continuità. Ogni pagina sarà totalmente dipinta di nero, salvo per quelle (pochissime) parti in cui si parla delle donne, compare il nome di una donna oppure c’è un’intervista a una donna.
“In breve – continua l’artista – nelle pagine dei giornali resterà visibile solo quello che le donne dicono, fanno e pensano in un giorno qualunque dell’anno. Non è un confronto tra lo spazio dedicato alle donne e quello dedicato agli uomini, ma un dato assoluto che dice quanto, e come, le donne compaiono sui quotidiani. Il risultato è una scoraggiante distesa di pagine nere al 90%”.
Alma Carrara è artista, designer e pubblicitaria e attualmente ricopre il ruolo di responsabile dell’art direction di Retecamere di Roma, la società di comunicazione delle Camere di Commercio italiane. L’installazione artistica “L’opera in nero” rimarrà esposta nel giardino di villa Mussolini per dieci giorni dopo la chiusura del Premio dedicato alla giornalista uccisa nel 1994 a Mogadiscio insieme al cineoperatore Miran Hrovatin.