Adriano Sofri racconta Mauro Rostagno (e un interminabile processo)

Lo scorso 15 maggio il tribunale di Trapani ha confermato quanto in tanti ripetevano da anni, nonostante i depistaggi mediatici e giudiziari: quel 26 settembre 1988, Mauro Rostagno è stato ucciso dalla mafia. La memoria del sociologo e giornalista torinese, che dai microfoni della piccola emittente siciliana RTC attaccava i potentati e le connivenze di Trapani a dintorni, ha avuto finalmente giustizia. Sono stati condannati in primo grado Vincenzo Virga, all’epoca boss trapanese, e il killer Vito Mazzara, tra gli uomini del commando che uccise Rostagno mentre rientrava a Saman, la comunità di recupero per “persone con difficoltà a vivere” che dirigeva con Chicca Roveri e Francesco Cardella. Adriano Sofri ha camminato al fianco di Rostagno in una delle sue tante vite, gli anni di Lotta Continua. Dopo aver seguito il processo, ha pubblicato poche settimane fa per Sellerio Reagì Mauro Rostagno sorridendo, con la collaborazione di Rino Giacalone. Un titolo che ritorna più volte nelle pagine dell’agile libello, sottolineando la natura scanzonata e irriverente di Rostagno in più occasioni, anche le più drammatiche.

Il libro ricostruisce il lungo processo, iniziato nel 2011, con divagazioni sulla vita del giornalista, l’ambiente trapanese ieri e oggi, e una lunga e appassionante parte dedicata all’analisi del DNA, cruciale nel procedimento per incastrare Mazzara. Di Rostagno abbiamo parlato spesso, su queste colonne virtuali, citando il possibile legame tra le sue indagini e quelle condotte da Ilaria Alpi in Somalia. Mentre attendiamo le motivazioni della sentenza per avere un quadro più chiaro, il libro di Sofri ci ricorda che alcuni testimoni hanno parlato di un fantomatico scambio di armi dirette in Somalia nell’aeroporto militare trapanese di Kinisia. Per anni si è discusso di una cassetta girata da Rostagno che provasse lo scambio, e della presenza sul luogo di Vincenzo Li Causi, a capo della sezione locale di Gladio. Come riporta Sofri citando il teste Francesco Elmo (sedicente membro del Sismi): «Il maresciallo Li Causi fa parte di tutta quella lunga schiera di persone morte accidentalmente in Somalia con una pallottola vagante, come il Colonnello Ferraro è morto seduto nel bagno con l’accappatoio al collo. E io vorrei evitare di fare la stessa fine».

Non sono pochi gli accenni alla Somalia e a quei loschi traffici che sono emersi durante il processo (resocontato in una registrazione sul sito di Radio Radicale e in un gruppo su Facebook). Sofri ne analizza alcuni, mettendo in dubbio diversi testimoni. Anche solo per questo, Reagì Mauro Rostagno sorridendo è una lettura interessante per chi volesse approfondire il caso Alpi. Ed è una lettura fondamentale per chi vuole ricordare Mauro Rostagno e questa rara, attesa occasione di giustizia.

Il libro verrà presentato per la prima volta oggi pomeriggio alle 18:00 al Molino Excelsior di Valderice (TP), città natia di Mazzara, che nella frazione di Lenzi ospitava Saman e dove si trova oggi la tomba di Rostagno.

Marco Rizzo