Nasce Irpileaks, la prima piattaforma anonima e italiana per “gole profonde”

Nel 2011 Cecilia Anesi con i colleghi Giulio Rubino e Delphine Reuter sono stati fra i vincitori della prima edizione del premio Biocr, Best international organised crime report, premio nato in seno all’Associazione Ilaria Alpi in collaborazione con Flare Network in e Novaya Gazeta per promuovere la produzione di video inchieste sulla criminalità organizzata transnazionale. La loro inchiesta, Toxic Europe, racconta il traffico dei rifiuti lungo le principali tratte europee: “L’idea è nata su Skype – racconta Cecilia Anesi – dove il mio collega Giulio Rubino e io siamo entrati in contatto con Delphine Reuter. Dalla nostra conoscenza della situazione dei rifiuti in Campania e dalla sua esperienza in Belgio, ci siamo poi allargati alla Romania che è diventato il fulcro dell’inchiesta”.

Cecilia Anesi è presidente di IRPI – Investigative Reporting Project Italy – http://irpi.eu/, di cui fa parte anche Giulio Rubino. IRPI si occupa di giornalismo d’inchiesta sia a livello locale che transnazionale. Progetti che vanno dalla carta stampata all’inchiesta web, passando per il video e il reportage, offrendo anche supporto ai giornalisti e ai media stranieri in Italia. Il loro credo sta nel lavoro di squadra e nella collaborazione tra giornalisti internazionali, avendo come obiettivo l’interesse pubblico.

IRPI lancia oggi, sul suo portale, IRPILEAKS – http://irpi.eu/irpileaks/ ,la prima piattaforma italiana di “segnalazione anonima”, che usando il sistema di navigazione Tor, grazie al software libero GlobaLeaks, creato dal Centro Studi Hermes per la trasparenza e i diritti umani in rete, permette a chiunque di informare i giornalisti dell’ Investigative Reporting Project Italy rimanendo anonimi e protetti.

Abbiamo sentito Cecelia Anesi in merito a questo nuovo strumento di denuncia.

L’idea di questa piattaforma è nata di fatto quando abbiamo lanciato IRPI. Era chiara la necessità di dare la possibilità a chiunque di passarci informazioni, documenti, o di fare semplici segnalazioni senza rischiare nulla. Purtroppo in questo anno abbiamo ricevuto delle segnalazioni “in chiaro” e questo ci ha molto preoccupato (per la fonte). Finalmente dopo mesi di ricerche abbiamo conosciuto i programmatori del Centro Hermes e abbiamo iniziato con loro un percorso per implementare Irpileaks.

Quando parliamo di rischi, non parliamo di rischiare la vita, non sempre le minacce sono così pesanti per fortuna, ma di perdita del posto di lavoro, di minacce verso la propria famiglia, di auto bruciate, di lettere e pacchi intimidatori o, più semplicemente, il rischio di essere isolati dalla propria comunita’.

E’ importante, come sottolineano i creatori di GlobaLeaks, fornire a chiunque la possibilità di fare segnalazioni anonime senza dovere temere nulla. Perche e’ necessario? Non solo perche aiuta noi giornalisti d’inchiesta ad essere davvero “The Forth Estate”, come si direbbe in Inghilterra, un “cane da guardia della democrazia”, ma anche e sopratutto spinge i cittadini, e quindi la società tutta, ad essere partecipe, a non rimanere indifferente di fronte ad illeciti e ingiustizie. E’ solo rimboccandosi le maniche tutti insieme che possiamo sperare di migliorare, il sistema in cui viviamo.

Da parte nostra ci dovra’ essere un grande fact-checking delle segnalazioni che ci arrivano, e ovviamente questo richiede tempo e fatica per cui i risultati di cio’ che riceveremo si vedranno solo a lungo termine. L’anonimato della fonte e’ garantito dalla tecnologia. Il sistema Tor permette alla fonte di viaggiare nel sistema, senza lasciare tracce, nemmeno a noi ‘ricevitori’. Insomma, a meno che la fonte non voglia farci sapere chi e’, noi stessi non lo verremo mai a sapere. E’ fondamentale pero’ che chiunque voglia fare una segnalazione si attenga in modo molto preciso alla procedura che spieghiamo sul nostro sito, questo per garantire l’anonimato.

Alessandro Rocca