ringraziamento per comune di Collesalvetti(LI)

 

Al Comune di Collesalvetti (Livorno)

10 aprile 1991: la tragedia del Moby Prince nel porto di Livorno.

20 marzo 1994: l’esecuzione premedita di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin a Mogadiscio in Somalia.

La giornata dell’11 maggio prossimo con l’intitolazione di una via a Ilaria e lo spettacolo teatrale che andrà in scena è molto importante perché aiuta a non dimenticare, a percorrere un pezzo di storia ancora senza verità, senza giustizia.

Lo farete “a voce alta”  e vi sentiremo anche se non saremo lì con voi.

Grazie per questo impegno: vi esprimo vicinanza, affetto solidarietà.

Lo faccio anche a nome di Luciana, mamma di Ilaria Alpi.

 

Cara Ilaria,

non sappiamo se ti farà piacere questa

cronistoria di quattro anni di avvenimenti,

di lotta e di inchieste per conoscere la verità

di questo orrendo delitto che ha troncato

la tua gioia di vivere.

……….

Ti chiediamo di capirci.

Per noi questa lotta è ragione di vita, nel

tentativo, forse illusorio, di portare a termine

il tuo impegno. Non sarà facile tratteggiare

questo lungo periodo di speranze, illusioni

e grandi amarezze. Sappi, tesoro, che tante

persone ti hanno tradito, hanno cercato

di rendere difficile ogni ricerca della verità.

Un bacio

Mamma e papà

(da “l’esecuzione – inchiesta sull’uccisionedi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

di giorgio e luciana alpi mariangela gritta grainer maurizio torrealta, kaos ed. 1998)

 

 

 

Queste parole “scolpite” da Luciana e Giorgio Alpi 15 anni fa ci fanno ancora vibrare: sono cariche di dolore indignazione ma anche di un amore immenso per Ilaria, per la loro unica figlia e per il suo modo di fare giornalismo di cercare sempre la verità e di comunicarla. Vogliono portare avanti il suo impegno convinti già da allora che è proprio per questo  che l’hanno uccisa insieme a Miran: ha fatto e fa ancora paura. Ed è per questo che anche la ricerca della verità sulla sua uccisione è difficile ancora.

 

Non è più con noi Giorgio: ci ha lasciati domenica 11 luglio 2010. Ma è sempre vicino a Luciana e anche a tutti noi: ci accompagna e ci guida in questa lotta che vogliamo condurre insieme a Luciana fino in fondo.

Come nelle molte tragedie italiane anche qui il corso della giustizia è stato compromesso, gli assassini e chi li copre hanno potuto contare sul fatto che le tracce si possono dissolvere, che alcuni reperti sono scomparsi o non sono più utilizzabili, che molti testimoni hanno mentito non hanno detto tutto ciò che sapevano, altri sono morti in circostanze misteriose, che anche pezzi di Stato hanno lavorato all’accreditamento ufficiale di una falsa versione manipolando fatti reali.

Ma nonostante infiniti tentativi di chiudere questo caso da anni, l’impegno incessante di Giorgio e Luciana Alpi lo hanno tenuto aperto e grazie a loro all’associazione Ilaria Alpi al premio e alle moltissime scuole, istituzioni, migliaia di cittadine e cittadini che sono impegnati il caso è ancora apertissimo.

Anche per le vittime della tragedia del Moby Prince si sta lavorando ancora perché non tutto quello che si poteva fare è stato fatto.

Siamo ancora qui non ci arrendiamo vogliamo e avremo verità, tutta la verità e giustizia.

Un abbraccio a tutti voi, come noi impegnati per la giustizia, per la verità, per la vita: insieme ce la faremo.

 

mariangela gritta grainer anche a nome di luciana alpi

presidente associazione ilaria alpi

maggio 2013