la risposta della giuria del Premio Ilaria Alpi

Al direttore de Il Fatto Quotidiano.it, Peter Gomez

Gentile direttore,

scriviamo in riferimento all’articolo pubblicato sabato 22 ottobre su IL FATTOQUOTIDIANO.IT dal titolo “Quel pasticciaccio brutto del Premio Ilaria Alpi”.

Siamo intanto a chiarire che il concorso del Premio Ilaria Alpi ha sempre tenuto presente e a cuore la categoria dei colleghi che hanno realizzato le immagini in un servizio, reportage o inchiesta che sia. Il Premio Alpi ha infatti una sezione intitolata a Miran Hrovatin e ha sempre riservato un posto di prestigio alla cura delle immagini. Lo dimostra lo stesso albo dei vincitori del Premio dove peraltro vede proprio Claudio Rubino vincitore del Premio Ilaria Alpi nella sezione Premio Hrovatin nel 2002 e nel 2003. Lo stesso Claudio Rubino ha poi vinto anche nella sezione miglior servizio TG come autore giornalista nel 2007. In quell’occasione infatti la giuria ha conferito il riconoscimento per il servizio “I bambini di Cana” quale miglior servizio da Tg, per aver raccontato la strage di Cana, un villaggio a 15 km da Tiro, dove dopo i bombardamenti israeliani sono morti 37 bambini.

Venendo all’articolo in questione siamo a precisare che: da qualche anno i giurati del Premio Ilaria Alpi hanno la possibilità di suggerire alla segreteria del Premio servizi giornalistici a loro parere meritevoli di partecipare al concorso. Quest’anno sono arrivate alla segreteria diverse segnalazioni relative ai servizi giornalistici dalla Libia di Lucia Goracci del marzo 2011. La segreteria del Premio ha dunque scritto a Lucia Goracci perchè inviasse quei servizi, fino al numero di tre, come previsto dal bando. Lucia Goracci ha inviato alla segreteria tre servizi e precisamente: “Assedio di Ras Lanouf “ dell’ 8/3 /11, “Sotto le bombe di Ras Lanouf” del 10/3/2011 e “Libia: Benghazi …”. del 20/3/11, accompagnati dalla relative schede di iscrizione al Premio. Tutte e tre le schede non indicano coautori, ma bensì: un autore e il telecineoperatore. Quella relativa al servizio poi risultato vincitore indica il signor Rubino come, appunto, telecineoperatore. Quindi i servizi della signora Goracci sono entrati in concorso nella categoria tg, mentre i servizi che indicavano il signor Rubino quale autore delle immagini sono stati visionati nella sezione Miran Hrovatin.Ribadiamo che il servizio dunque è entrato in concorso secondo i dati della scheda inviata. Peraltro i video pervenuti in concorso come visionati dalla giuria non recavano nessuna “camiciatura”, né altra possibile indicazione relativa al ruolo di Claudio Rubino e nessuna indicazione del fatto che il collega fosse rimasto ferito per averlo realizzato.

Siamo dunque a precisare che pur amareggiati per l’accaduto, il Premio Ilaria Alpi si ritiene estraneo dalla disputa in corso tra due giornalisti.

Ma per buona pace di tutti e perchè riteniamo che la questione si possa chiudere in modo positivo in linea con gli intenti del Premio Ilaria Alpi, abbiamo chiesto alla signora Goracci di fornirci chiarimenti a proposito della doppia firma. Se la signora Goracci – della quale attendiamo risposta – ci indicherà che il servizio “Sotto le bombe di Ras Lanouf” è stato realizzato da entrambi, sarà nostra cura modificare l’Albo dei vincitori e conferire il riconoscimento anche a Rubino.

La giuria del Premio Ilaria Alpi