Nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata della memoria delle vittime del terrorismo, la Direzione Generale per gli Archivi, l’Archivio di Stato di Roma e la Rete degli archivi per non dimenticare organizzano un evento che si terrà l’8 maggio 2013 nel Complesso di Sant’Ivo alla Sapienza, a partire dalle ore 10.00. Per l’occasione l’Archivio aprirà i suoi spazi più significativi: il Cortile, la Sala Alessandrina, dove saranno esposte le lettere di Aldo Moro, l’Aula Lume, dove si svolgerà una lezione di Ennio Remondino per il corso di giornalismo diretto da Maurizio Torrealta con proiezione di filmati e documentari.
Nel cortile del Complesso di S. Ivo alla Sapienza, le Autorità presenti saluteranno gli intervenuti; introdurranno la manifestazione il Presidente della Corte di Assise di Roma Evelina Canale, il Direttore dell’Archivio di Stato di Roma Eugenio Lo Sardo e la Direttrice del Centro Documentazione Archivio Flamigni Ilaria Moroni .
Benedetta Tobagi presenterà le tre scuole che hanno vinto il concorso Le buone pratiche: storia e memorie a scuola, indetto, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, dalla Rete degli archivi per non dimenticare, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’obiettivo di dare visibilità ai percorsi realizzati dalle scuole italiane di ogni ordine e grado sui temi legati al terrorismo, alla criminalità organizzata e alla violenza politica, anche in vista della creazione di un archivio nazionale delle buone pratiche, consultabile sul portale della Rete.
Cinzia Venturoli, responsabile della didattica della Rete, illustrerà il concorso e le sue finalità. Sarà consegnato un riconoscimento a Enrico Calamai (Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani) e ai giornalisti Raffaella Cortese De Bolis e Davide Di Stadio autori di Rai-La Storia siamo noi.
Seguirà la presentazione del volume «Siate indipendenti. Non guardate al domani ma al dopodomani». Le lettere di Aldo Moro dalla prigionia alla storia, a cura di Michele Di Sivo, coordinata dal giornalista Marco Damilano e con interventi di Rossana Rummo, Direttore generale ad interim per gli Archivi, di Paola Carucci, Sovrintendente dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, di Michele Di Sivo, dell’Archivio di Stato di Roma e di Miguel Gotor, dell’Università degli studi di Torino.
L’iniziativa proseguirà nel primo pomeriggio con la presentazione, nella Sala Alessandrina, del Portale Rete degli archivi per non dimenticare (www.memoria.san.beniculturali.it) che, coordinata da Silvia Giralucci, vedrà gli interventi di Mauro Tosti Croce, Direttore del Servizio Studi e Ricerca della Direzione generale per gli Archivi, Ilaria Moroni, Direttrice del Centro di Documentazione Archivio Flamigni e Francesco Maria Biscione, dell’Istituto della Enciclopedia Italiana.
In conclusione sarà rappresentato un brano dall’opera teatrale ‘77. La rivoluzione è finita. Abbiamo vinto, di Francesca Pirani ed Eugenia Scotti.
Sul volume «Siate indipendenti. Non guardate al domani ma al dopodomani». Le lettere di Aldo Moro dalla prigionia alla storia
A trentacinque anni dal rapimento e dall’assassinio di Aldo Moro e dalla strage di via Fani (16 marzo-9 maggio 1978) l’Amministrazione archivistica italiana pubblica le immagini di cinquantuno fogli scritti da Moro durante il sequestro: quattordici lettere, undici delle quali restaurate dall’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario. Queste ultime furono consegnate nel 2011 all’Archivio di Stato di Roma nell’ambito di un accordo con il Tribunale della città per il versamento anticipato della documentazione prodotta negli anni ‘70-’90 del secolo scorso dalla Corte d’Assise romana. L’Amministrazione archivistica ha fatto proprio l’impegno di accogliere e tutelare queste fonti nella consapevolezza della primaria rilevanza che la documentazione giudiziaria di quegli anni ha, e avrà, nella conservazione degli archivi e per gli studi storici sul secondo Novecento.
Il primo nucleo delle undici lettere è stato nel frattempo arricchito di altre tre missive, anch’esse pubblicate con la relativa trascrizione. Il contenuto delle lettere è noto, ma se ne presenta ora la riproduzione in alta definizione. Nei due saggi che completano il volume, a cura di Michele Di Sivo e Miguel Gotor, le lettere sono contestualizzate nell’intero corpus dei testi scritti da Moro durante i cinquantacinque giorni del sequestro, ovvero lettere, biglietti, testamenti e il corposo memoriale. Si tratta di un insieme composito e multiforme in gran parte noto in fotocopie o in trascrizioni dattiloscritte: dei novantasette testi individuati oltre al memoriale, soltanto un terzo fu all’epoca, per ragioni diverse, recapitato. L’esegesi di queste lettere, grazie anche al confronto con tutto ciò che all’epoca non fu reso noto, può meglio chiarire le ragioni delle scelte di allora e contribuire a comprendere un passaggio determinante del percorso compiuto dal nostro Paese fino a oggi.
Per concludere con le parole del saggio di Michele Di Sivo: «È in una delle lettere a Zaccagnini qui pubblicate che Moro scrive l’esortazione scelta come titolo di questo volume: Siate indipendenti. Non guardate al domani, ma al dopo domani. È idea naturale alla logica di uno statista quel pensare al dopodomani, ma associata alla ricerca dell’indipendenza può presentarsi come una felice indicazione anche per il lavoro degli storici