Incontriamo Carlo Gubitosa nel giardino di Palazzo Mussolini a Riccione, al termine del workshop sul Graphic Journalism, in programma nella diciottesima edizione del Premio Ilaria Alpi.
Ingegnere delle telecomunicazioni, giornalista free lance e saggista, Carlo è anche il direttore di Mamma!, la prima rivista italiana di giornalismo illustrato e satira d’inchiesta.
La sua presenza al Premio è l’occasione per investigare questo nuovo genere – ibrido – di giornalismo, capace di unire, nelle stesse tavole del fumetto, fotografie, mappe google, codici qr e contenuti sempre più ricchi, tali da rappresentare per la compresenza di molteplici contenuti e contenitori, un racconto giornalistico, non più multimediale, ma polimediale.
L’articolo di giornale non termina più nei bordi del foglio, ma prosegue nei video. Il testo si intreccia con il fumetto e con la fotografia.
“Può sembrare un fenomeno innovativo – spiega Gubitosa – ma in realtà è molto simile all’ingresso che la fotografia ha fatto negli anni ’50. Ci sentiamo pionieri di questo genere, come quelli che negli anni ’50 hanno accettato le nuove tecnologie litofotografiche dando vita a esperienze di fotogiornalismo come Life”. Metterlo in pratica in Italia è a dir poco impresa ardua, come ci racconta Carlo, lamentando due ordini di problemi: da un lato l’impermeabilità del mercato editoriale che lascia la sperimentazione a piccole associazioni culturali come Mamma!, dall’altra la l’arretratezza da colmare nelle scuole di giornalismo e nelle facoltà di scienze della comunicazione che dovrebbero aggiungere il racconto giornalistico a fumetti all’insieme di conoscenze che viene trasmesso agli allievi.
“Essere al Premio Alpi – conclude il direttore di Mamma! – significa portare l’esperienza del photo journalism in un territorio di frontiera: il video giornalismo. In un domani non troppo lontano infatti potrà accadere che un videorter proponga il suo lavoro non solo all’editoria tradizionale, ma anche a un pubblico ben piu ampio. Quello che oggi è un pezzo di carta domani può diventare una piattaforma per accedere a contenuti multimediali sempre più ricchi”.
Carlo riparte per Bologna, ma prima di salutarci ci lascia un link www.mamma.am/300
Per far vivere l’esperienza della rivista entro il 31 dicembre dovranno essere raccolti altri 170 lettori. “Combatteremo sino al 31 dicembre per continuare questa avventura. In caso contrario, abbiamo promesso ai nostri lettori che ci inventeremo qualcosa d’altro”.
Alessandra Tarquini