La procura di Roma ancora una volta chiede l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Una scelta grave confermata dalle dichiarazioni grossolane dell’avvocato Taormina che non ha perso l’occasione per continuare nella sua opera di sviare le vere ragioni per le quali Ilaria e Miran sono stati uccisi.
“… 1) si è trattato di un duplice omicidio volontario premeditato, accuratamente organizzato con largo impiego di uomini ed eseguito con freddezza, ferocia e professionalità omicida;
2) i motivi a delinquere dei mandanti ed esecutori, sono stati come dimostrato di natura ignobile e criminale, essendo stato il duplice omicidio perpetrato al fine di occultare attività illecite …” (sentenza della Procura di Roma del 24 novembre 2000)
C’è stato depistaggio. È quanto appurata nella sentenza di Perugia che ha scarcerato Hashi Omar Assan. Il depistaggio potrebbe aver accompagnato l’inchiesta fin dall’inizio e forse essere ancora in atto.
Mandanti ed esecutori sono ancora impuniti. Un innocente è stato in carcere per 17 anni; Luciana e Giorgio Alpi sono morti senza avere verità.
Questa richiesta di archiviazione è un ennesimo insulto alla giustizia, alla verità e alla dignità delle istituzioni preposte.
#NoiNonArchiviamo
Mariangela Gritta Grainer già presidente dell’associazione Ilaria Alpi