Un viaggio in quattro Paesi agli angoli del mondo, visti con gli occhi di chi li ha lasciati per emigrare in Italia. Si intitola “Radici. L’altra faccia delle migrazioni” il nuova format tv di Davide Demichelis che porta sugli schermi quattro viaggi – in Bolivia, Senegal, Bosnia e Marocco – con i migranti nel ruolo di ambasciatori e guide nel Paese d’origine. A metà tra il reportage di viaggio e il documentario sociale, il programma si è guadagnato un posto nel palinsesto di Rai Tre ed è in onda a partire dal 10 giugno per quattro venerdì consecutivi in seconda serata.
Prodotto da Icaro Communication in collaborazione con Premio Ilaria Alpi, Wwf e Oxfam Italia, “Radici” sarà presentato venerdì 17 giugno alle ore 17 a Riccione, nei giardino di Villa Mussolini (viale Milano 31), nell’ambito della diciassettesima edizione del Premio dedicato alla giornalista Rai uccisa nel 1994.
Insieme al documentarista Davide Demichelis, saranno presenti il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini, il parlamentare Pd Jean Leonard Touadi, il giornalista di Famiglia Cristiana Luciano Scalettari e Alessandra Comazzi, giornalista di La Stampa.
E poi ci saranno anche loro, i protagonisti dei reportage: la studentessa boliviana Rosita Carmina Ruiz, che si mantiene a Bergamo facendo le pulizie, il cantastorie senegalese Magatte Dyeng, che da Torino ogni anno torna a casa e porta con sé ospiti italiani, l’attrice bosniaca Nela Lucic, scoperta a Roma dal regista Tinto Brass, e il sindacalista marocchino Mohamed El Atrabi, che vive in Italia da 25 anni.
Sono loro a guidare le telecamere di “Radici” alla scoperta delle rispettive terre d’origine, dei colori e dei costumi dell’Africa e dell’America Latina, ma anche delle difficoltà e degli ostacoli che spingono i migranti ad abbandonare il proprio Paese. In quattro puntate, il reportage di viaggio tocca la grande storia e la vicenda personale e lancia un nuovo sguardo sui Paesi e le culture di provenienza della migrazione.