Muore a Gaza il videoreporter Simone Camilli

Proprio nel giorno in cui ricordiamo Andy Rocchelli sul nostro sito, ci giunge notizia della morte di un altro giovane reporter italiano rimasto ucciso in una zona di guerra. Simone Camilli, trentacinquenne romano e reporter per Associated Press, è rimasto vittima dell’esplosione di una bomba israeliana mentre documentava con la sua videocamera le operazioni di disinnesco. L’ordigno era stato trasferito in un campo di calcio deserto a poche centinaia di metri dal luogo dove era precipitato, per diminuire le possibile vittime. Nello scoppio sono morti anche il suo traduttore, Ali Shehda Abu Afash, e tre membri della polizia palestinese. Non era la prima volta che Camilli si recava a Gaza: aveva già coperto l’operazione “Piombo Fuso” a fine 2008 e in seguito era tornato varie volte in Palestina. Lo scorso luglio aveva seguito la crisi irachena, al seguito dei peshmerga curdi impegnati a contrastare l’avanzata dell’Isis.

Simone Camilli aveva il giornalismo nel sangue: era figlio del giornalista Pierluigi,  direttore delle testate giornalistiche della Scuola di giornalismo Suor Orsola Benincasa di Napoli e già conduttore del Tg1. Simone lascia la moglie e una bambina di tre anni. La sua morte coincide tristemente con la prima di un giornalista straniero in questo ultimo conflitto a Gaza, che finora ha provocato circa 1.900 vittime tra i palestinesi e 67 tra gli israeliani.

Di seguito, potete visionare il documentario che Camilli ha realizzato con Pietro Bellorini tre anni fa, incentrato proprio sulla vita a Gaza.