La lettera della ministra Kyenge: “Il giornalismo è una missione”

Pubblichiamo la lettera ricevuta dalla ministra Cécile Kyenge che, causa sopraggiunti impegni istituzionali, non potrà essere presente al Premio Ilaria Alpi: “Mi rincresce non poter essere con voi ma improrogabili impegni non mi permettono di partecipare a quello che ritengo un importante appuntamento per la memoria giornalistica e storica del nostro Paese. Tengo infatti moltissimo al valore culturale di definizione della realtà, al ruolo formativo e di denuncia sociale che l’informazione veritiera ricopre nella diffusione di fatti fondamentali come quelli ripresi da inchieste sul campo, che hanno il potere di aprire le menti di ognuno di noi.

 

La categoria dei giornalisti sempre più spesso è privata del riconoscimento dei diritti proprio di ciò che non è solo un lavoro, ma una missione costruita in anni di prove, dedizione e professionalità. Troppo spesso il senso etico del mestiere viene derubato del rispetto che deve esser dato a chi fa del proprio impegno una sorta di vocazione che, talvolta, conduce alla perdita della vita per accadimenti volutamente tesi a zittire chi fa di verità e giustizia un orizzonte concreto a cui tendere.

 

Il valore di questo tipo di giornalismo è un bene comune da supportare perché può essere il nostro occhio sul mondo, lo sguardo critico che focalizza punti di vista sconosciuti ai più, l’immagine o la parola che stimolano riflessioni e che creano ponti fra ciò che è distante. Il coraggio di questo giornalismo e degli uomini e delle donne che vi si dedicano, è da valorizzare e diffondere come prassi di cittadinanza poiché la buona informazione accresce la consapevolezza del cittadino e ne guida la sua piena partecipazione”.

 

Roma, 2 settembre 2013

 

Cécile Kyenge