Il giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni incontra il Premio Ilaria Alpi sul palco di Villa Mussolini per parlare di Uomini soli (Melampo editore), il libro e film documentario sulle storie di Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Bolzoni è un giornalista d’inchiesta e uno dei massimi esperti di mafie e con lui il Premio omaggia le vittime e continua il percorso alla ricerca della verità e della giustizia.

Bolzoni – intervistato da Davide Vittori del Gap, gruppo Pio La Torre – ricorda la Palermo di quegli anni dove fare il giornalista di cronaca nera significava vedere morti, tanti, come accadde tra la primavera del 1981 all’ottobre del 1983 con oltre 1700 persone uccise nella Sicilia occidentale. Significava incontrare quelle persone e scoprirle sole. Significava vedere le facce di prefetti, di questori e di mafiosi e notare “che le une si confondevano alle altre”.

“Vivevo in una Palermo che per me era un mondo alla fine del mondo. E in un posto così ci vivi male” racconta Bolzoni ripercorrendo i tragici fatti a trent’anni dal loro accadere. Il suo è un racconto puntuale, dettagliato nel quale si ricorrono le storie delle vittime, date, nomi di mafiosi e di uomini delle istituzioni. Amaro è il bilancio sul suo lavoro di investigazione giornalistica: “All’epoca ero certo che fosse stata la mafia a compiere quei delitti eccellenti. Oggi invece sono certo di saperne molto meno di allora, non ho più le stesse certezze“.

Alessandra Tarquini