Letizia Battaglia, Antonio Ingroia e Saverio Lodato: i misteri e i delitti della mafia al Premio Ilaria Alpi

Storie, delitti e misteri di mafia, raccontati attraverso inchieste giornalistiche, fotografie e indagini della magistratura. Cosa nostra è al centro della prima giornata del Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, che giovedì 6 settembre porta a Riccione la fotografa Letizia Battaglia, il magistrato della procura distrettuale antimafia di Palermo Antonio Ingroia e il giornalista e scrittore Saverio Lodato.

 

Letizia Battaglia, tra le più apprezzate fotoreporter al mondo, con i suoi scatti racconta i crimini mafiosi degli anni di piombo, l’uccisione di Falcone e gli effetti dell’azione della mafia sulla società siciliana. La violenza dei crimini rivive attraverso la forza delle sue immagini: “morti ammazzati”, sangue, dolore e disperazione. Ma Letizia Battaglia non è solo “la fotografa della mafia”, è la memoria dolente di Palermo, della sua miseria e del suo splendore, con le sue tradizioni, gli sguardi di bambini e donne, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere di una città contraddittoria.

Storie di mafia, la mostra allestita al Premio Ilaria Alpi, a Riccione, in Villa Mussolini racconta, sarà inaugurata giovedì 6 settembre a Riccione, in Villa Mussolini, alla presenza dell’autrice, Storie di mafia, mostra che raccoglie 17 fotografie in bianco e nero scattate dalla fotografa palermitana per il giornale L’Ora e per l’agenzia Informazione fotografica.

Una galleria del Guardian dedicata a Letizia Battaglia

Un articolo su Letizia su Mezzocielo, la rivista da lei fondata

 

Ancora mafia, al premio, non più negli scatti e nelle immagini suggestiva di Letizia Battaglia ma nella cronaca e nei processi. Alle ore 19.00, sempre a Villa Mussolini, Saverio Lodato (ex giornalista di L’Ora e L’Unità e autore di 16 libri sulla mafia, di cui due scritti con Tommaso Buscetta e Giovanni Brusca) e Antonia Ingroia (che per un anno smetterà la toga da magistrato per andare a dirigere in Guatemala un’unità di investigazione per la lotta al narcotraffico su incarico dell’Onu) faranno il punto della situazione a vent’anni dalle stragi che costarono la vita a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e otto agenti delle scorte. Dall’avvento dei Corleonesi con la seconda guerra di mafia a cavallo degli anni ’80 alla trattativa tra Stato e mafia, dai depistaggi e i falsi pentiti fino al conflitto di potere che vede oggi contrapposti Quirinale e Procura di Palermo.