Premio Masi a Bellano e Cancellieri. Questa sera la premiazione a Cervia

“Cervia ama il libro fra pace e guerra” è il titolo della sezione dedicata al grande giornalismo inviato italiano, organizzata da Cervia, la spiaggia ama il libro e dalla Provincia di Ravenna, con la collaborazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna e del Premio Ilaria Alpi.

“Il Premio intitolato a Luciano Masi (nella foto con l’amico e collega Claudio Speranza) – spiega il presidente della Provincia di Ravenna, Claudio Casadio – nasce dalla stretta collaborazione con Cervia, la spiaggia ama il libro, l’Ordine dei giornalisti e il Premio Ilaria Alpi. Il progetto Fra pace e guerra nasce dall’idea di ricordare degnamente un grande cameraman e amico della nostra terra, Luciano Masi, che ogni anno attribuiremo alla carriera di un operatore televisivo”.

“Vogliamo ricordare, ma anche celebrare il giornalismo – spiega il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Gerardo Bombonato -. Per questo ogni anno attribuiamo un premio all’operatore dell’anno”. Quest’anno il riconoscimento andrà all’operatore Rai, Enrico Bellano, uomo che come Luciano Masi ha visto e raccontato col proprio lavoro le guerre e le sofferenze del mondo. Novità dell’edizione 2011 è poi il riconoscimento per il documentario d’inchiesta, che quest’anno andrà all’operatore Rai, Marino Cancellari.

“E con una serata speciale – spiega il presidente di Cervia, la spiaggia ama il libro, Terenzio Medri – che vogliamo ricordare, ma anche parlare del grande giornalismo. Questo evento si inserisce a pieno titolo nel cartellone 2011. E’ questo uno dei temi che vogliamo affrontare col pubblico”. “Non potevamo non collaborare ad un’iniziativa che serve a ricordare Luciano Masi, amico del Premio Ilaria Alpi – aggiunge Pasquale D’Alessio, presidente dell’associazione Ilaria Alpi -. Un’iniziativa che serve a ricordare la persona, ma anche il mestiere, sempre più difficile”.

 

E per farlo sarà presente un parterre ricco di giornalisti: Andrea Angeli, Gigi Riva, Mauro Montali, Sergio Canciani, Fulvia Sisti e molti altri, che nel corso della serata porteranno la loro testimonianza. Sarà presente la famiglia di Luciano Masi. Presenta la giornalista Letizia Magnani.

 

Enrico Bellano, cameraman Rai, è nato a Roma nel 1962, diplomato presso il Cine tv Roberto Rossellini di Roma, assunto tramite concorso in Rai nel 1987. Dal 1994 è TCO presso il Tg1 dove è diventato giornalista ed inviato speciale per le zone di guerra. E’ autore delle immagini che hanno documentato in diretta per la Rai i primi bombardamenti sui palazzi di Saddam Hussein nel 2003. Vincitore di due edizioni del premio Ilaria Alpi (il primo per un servizio sul colera in Mozambico e il secondo per la cronaca da Kukes in Kosovo). Numerosi sono i riconoscimenti internazionali per i servizi e gli speciali del tg1 realizzati in tutti questi anni. L’attività professionale si è svolta non solo nelle aree di crisi ma anche per documentare le emergenze umanitarie e le catastrofi ambientali: dall’Afghanistan, al Darfur, dalla striscia di Gaza all’Iraq, dallo Sri Lanka a Cernobyl. Ha realizzato speciali sull’ambiente partecipando a importanti spedizioni: in Antartide, sul K2, nel cuore della foresta Amazzonica, nei paesi dell’ex Unione Sovietica e in Cina. Molte delle vicende che hanno segnato la nostra storia recente sono state raccontate attraverso le sue immagini: dall’attentato alle Torri gemelle, alla documentazione dei percorsi del narcotraffico (Sud America e Asia) alle grandi tragedie Africane (Ruanda, Congo, Mozambico). Ma il suo lavoro è anche la cronaca nazionale: dal terremoto di Assisi, all’emergenza profughi, dai casi di cronaca sociale al G8 di Genova dove ha realizzato parte delle immagini che testimoniarono gli episodi della violenza sui manifestanti. Negli ultimi mesi ha seguito la crisi della Grecia e la Guerra in Libia dal fronte di Bengasi. Attualmente è impegnato nella realizzazione di dirette e reportage per il sito web del tg1 per il quale sta utilizzando le ultime applicazioni tecnologiche della comunicazione. Questa nuova fase gli ha consentito di contribuire alla sperimentazione di una nuova figura giornalistica multimediale, capace di utilizzare nuovi mezzi con cui si evolve il giornalismo più classico declinandolo su piattaforme diverse.

 

Marino Cancellari è nato e cresciuto nella Torino operaia degli anni ’60 folgorato, adolescente, dalla passione per la fotografia. “Ho lavorato in proprio e come assistente di diversi fotografi. Nel 1980 sono “emigrato” a Venezia, dove ho vissuto undici anni. La collaborazione con uno studio fotografico veneziano mi ha portato a lavorare nella “Milano da bere” dell’ambiente della moda. Per quanto interessante e formativo professionalmente, le mie aspirazioni rimanevano altre. Il reportage, l’immagine al servizio di qualcosa che non fosse il glamour rimanevano il mio sogno. Assunto alla sede RAI di Venezia, anche se dal fascino della fotografia pura passavo all’efficacia di quella in movimento, gli argomenti da trattare diventavano a me più consoni. Nei quattro anni passati nella sede veneziana ho potuto seguire le vicende dell’inchiesta Gladio, del rapimento Celadon della banda del Brenta della vicenda Ludwig e di tutta la cronaca veneta di quegl’anni. Nel ’92 per ragioni famigliari mi sono trasferito a Cesena, dove vivo. Da quasi vent’anni sono un” telecineoperatore” e un “pendolare” della sede RAI di Bologna. Ho seguito i grandi processi degli anni ’90, tutta la tragica vicenda della Uno Bianca, le storie di S.Patrignano, l’omicidio Biagi, il calcio “la domenica”. Da alcuni anni faccio parte del pool di inviati con cui le testate nazionali TG1, TG2, TG3, seguono le zone di crisi. Iraq, Afghanistan, Iran, Israele, Libano, Georgia… Insieme ai colleghi Donata Zanotti e Filippo Vendemmiati ho realizzato “La grande sorella” un documentario sulla lebbra in India vincitore del Premio Baldoni e sempre con loro il docufilm “E’ stato morto un ragazzo” premiato come miglior documentario 2010 al Festival internazionale di Bari e vincitore del David di Donatello”.