Su Rainews un weekend di inchieste targate Premio Ilaria Alpi

Sabato 24 e domenica 25 aprile, in onda il reportage di Vito Foderà e Danilo Chirico “Il verde e il grigio” prodotto all’interno del progetto europeo Est e il documentario di Simone Amendola “Alysia nel paese delle meraviglie” premiato al Premio Ilaria Alpi 2010

Gli interessi leciti e illeciti intorno alle fonti energetiche rinnovabili e la vita dei ragazzi di seconda generazione nella periferia di Roma. Sabato 23 e domenica 24 aprile, Rainews dà spazio alle inchieste di giovani videomaker e giornalisti, con la messa in onda di “Il verde e il grigio” di Vito Foderà e Danilo Chirico, e di “Alysia nel paese delle meraviglie” di Simone Amendola.

E’ un inedito assoluto il reportage firmato da Vito Foderà (messinese del 1981) e Danilo Chirico (calabrese dell’associazione antimafia daSud) per la regia di Edoardo Anselmi, che sarà trasmesso sabato 23 (alle ore 1.33, 12.33 e 18.03) e domenica 24 (alle ore 3.33 e 10.03), prodotto all’interno de il Progetto EST, che indaga con lo strumento dell’inchiesta giornalistica e  le denunce dei cittadini europei le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia sana. Il progetto à firmato da Associazione Ilaria Alpi e Flare Network e curato da Michela Monte, giornalista, in collaborazione con Rita del Prete ed il Seminario sulla devianza e il controllo sociale dell’Università di Bologna. E’ il primo progetto che indaga il fenomeno a livello europeo con inchieste tra Romania Italia chiudendo il cerchio a Bruxelles.

Il progetto Est è realizzato nell’ambito del Programma Europa per i Cittadini della Commissione europea,
informazioni e videoinchieste al sito www.estproject.eu.

“Il verde e il grigio” punta i riflettori sugli interessi economici, politici e criminali che stanno dietro allo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’eolico in particolare.

Emblematica è la situazione della Calabria, regione con 19 parchi eolici e altrettante indagini della magistratura su maxitangenti e distrazioni, indagini che coinvolgono istituzioni regionali e piccoli comuni, multinazionali e società di sviluppo, con sullo sfondo l’ombra lunga della criminalità.

“Le energie rinnovabili sono una grande occasione ecologica, ed economica, per il nostro Paese e per le regioni del sud dove è più caldo e il vento più forte – dicono gli autori -. Lo ha subito capito la criminalità semplice e organizzata, che ha la capacità di adattarsi facilmente a nuove opportunità e scenari”.

Il reportage di Foderà e Chirico si concentra in particolare sulla “catena della produzione” dell’energia eolica: quali sono i passaggi che intercorrono dall’ideazione di un parco all’entrata in funzione delle pale? In quali spazi riesce a inserirsi la criminalità organizzata? “Il verde e il grigio – concludono – racconta sospetti e timori, stranezze e tristi ovvietà che ruotano attorno al business delle rinnovabili in terre di mafia. Dove, nonostante il vento e l’energia, non si muove una foglia”.

E’ invece il vincitore della sezione produzione del Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi del 2010, “Alysia nel paese delle meraviglie” di Simone Amendola, videomaker classe 1975. Il documentario racconta le storie di alcuni giovani figli di immigrati, che vivono a Cinquina, un quartiere periferico di Roma, corrispettivo delle banlieues parigine. A Cinquina, però, l’integrazione non è un problema, forse perché il disagio sociale è comune a tutti.

Protagonisti del video (in onda su Rainews sabato 23 alle ore 15.33 e domenica 24 alle ore 18.03), sono Fabio, un 19enne di padre italiano e madre capoverdiana, e Serena, 18 anni, figlia di genitori italiani. Coppia “mista” giovanissima, hanno avuto da poco una bambina, l’Alisya del titolo. “È l’emblema del documentario, una nuova Italia che nasce”, spiega Amendola.

Fabio e Serena raccontano alla telecamera i loro sogni e il loro impegno per regalare ad Alisya una vita diversa. “Nella stessa situazione di degrado, emergono molte differenze tra i figli degli immigrati e i figli degli italiani – aggiunge Amendola –. Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, gli stranieri seguono molto di più i loro figli. Le famiglie degli italiani invece sono completamente sfasciate, spesso con i genitori in carcere”.