Associazione Ilaria Alpi, a Perugia video e incontri con le scuole

Mohammed Al DuraIncontri e reportage per sensibilizzare i giovani sull’importanza di un’informazione corretta, responsabile e veritiera. Si intitola Manipolare, denunciare, disinformare. 3 verbi per il giornalismo la rassegna per le scuole che anche quest’anno l’associazione Ilaria Alpi organizza a Perugia in occasione del Festival internazionale del giornalismo.

Tre gli appuntamenti della rassegna, che prevede incontri con giornalisti e la proiezione di inchieste provenienti dall’archivio del Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, la cui diciassettesima edizione si tiene a Riccione dal 15 giugno.

Si inizia mercoledì 13 alle ore 10 (presso la Sala dei Notari) con Amedeo Ricucci e il suo Guerra, bugie e tv, un’inchiesta sul campo che fa il punto sul rapporto fra guerra e informazione a partire dalla morte in diretta del piccolo Mohammed Al Dura, ucciso a Gaza il 30 settembre 2001 e divenuto icona della seconda Intifada palestinese.

Giovedì 14 alle ore 10 (Teatro Pavone), incontro con il giornalista Rai Filippo Vendemmiati, autore di È stato morto un ragazzo. Il documentario, fresco vincitore del David di Donatello, ricostruisce attraverso testimonianze, atti processuali e materiali inediti, la storia di Federico Aldrovandi, il giovane ferrarese ucciso nel 2005 durante un controllo di polizia.

La rassegna si chiude venerdì 15 alle ore 10 (Teatro Pavone) con Lisa Tormena e Matteo Lolletti e la proiezione di Il giorno in cui la notte scese due volte, che ripercorre la vicenda di Alberto Mercuriali, il ventottenne che nel luglio del 2007 si tolse la vita, dopo la comparsa sulle prime pagine dei giornali di Forlì della notizia del suo fermo, operato dai carabinieri, per il possesso di una modica quantità di droghe leggere. Il video indaga i meccanismi alla base del lavoro della carta stampata, soprattutto locale, e delle forze dell’ordine, i loro rapporti e di come abbiamo inciso sul tragico gesto.

La presenza dell’Associazione Ilaria Alpi al Festival di Perugia si concretizza quest’anno anche nel consueto appuntamento del concorso giornalistico Una storia ancora da raccontare, che dopo Ilaria Alpi, Enzo Baldoni, Giancarlo Siani e Maria Grazia Cutuli, è dedicato a Peppino Impastato.

Giunto alla quinta edizione, il concorso è rivolto a universitari, giornalisti e aspiranti giornalisti, blogger e freelance al di sotto dei 35 anni, chiamati a raccontare con testi e immagini la storia dell’attivista siciliano ucciso nel 1978 per il suo impegno antimafia. Selezionati i finalisti: per la sezione carta stampata sono Andrea Aimar, Federico Alagna, Giorgio Capodaglio, Eleonora Cozzari e il gruppo formato da Mohsin Iqbal, Maryam Farooq, Syed Uzair Ahsan e Imran Ahmad Khan. Concorrono invece per la sezione video Marco e Francesca Bova, Vincenzo Emilio Leone e Gianluca Ruggirello, Marco Pirrello, Enrico Tata e Ruggero Spataro.

La giuria – composta dai giornalisti Mauro Sarti e Marco Rizzo (anche sceneggiatore del fumetto su Impastato) come rappresentanti dell’Associazione Ilaria Alpi, dall’inviato dell’Espresso Lirio Abbate, da Giovanni Impastato (fratello di Peppino), dall’inviato della Stampa Francesco La Licata e da Arianna Ciccone del Festival di giornalismo -, proclamerà i vincitori in una cerimonia che si terrà domenica 17 aprile alle ore 10 presso l’Hotel Brufani. In palio un premio di 2.500 euro per ogni sezione.