La Libia, la guerra e la situazione ad un anno dagli scontri al Premio Ilaria Alpi

La guerra in Libia è stata una delle più sanguinose tra le rivoluzioni seguite alla Primavera araba che, scoppiata in Tunisia, si è allargato a gran parte del Maghreb, del mondo arabo Mediterraneo e del medioriente.

 

In particolare, la guerra civile libica, cominciata ufficialmente con l’insurrezione popolare del 17 febbraio e continuata per gran parte del 2011, tra le forze lealiste di Mu’ammar Gheddafi e quelle dei rivoltosi, riunite nel Consiglio nazionale di transizione, si è conclusa con la cattura e l’uccisione del dittatore dopo la battaglia di Sirte, ultima roccaforte del regime, il 21 ottobre 2011.

Tra i video finalisti al Premio, ben tre raccontano le vicende della Libia:

 

Libia un anno dopo di Gabriele Del Grande, Alessio Genovese, Manolo Luppichini, Nancy Porsia (Presa diretta Rai3), nella sezione premio della critica;

Il corpo di Gheddafi di Michele Cagiano De Azevedo (Sky Tg24) e l’Amazzone di Gheddafi di Marco Clementi e Enrico Bellano (Tg 1) entrambi nella sezione servizi brevi da Tg

 

Sarà dedicata alla Libia anche una delle due mostre fotografiche allestite al premio, L’odore della guerra. La guerra vicina e la guerra lontana. Trentatré fotografie in bianco e nero che raccontano gli otto mesi che hanno cambiato la storia della Libia attraverso l’obiettivo di Fabio Bucciarelli, l’unico fotografo ad aver immortalato il cadavere di Muammar Gheddafi nella casa di un ribelle a Misurata.