Valli e le “reporter” di Repubblica@Scuola, al Premio Ilaria Alpi uno sguardo sull’Africa

Le vincitrici del concorso tra Lucia Goracci e Bernardo Valli (foto di Riccardo Gallini)Con emozione e un po’ di orgoglio. Così Vittoria De Lutiis e Giulia Colombo hanno incontrato ieri sera Bernardo Valli, il grande inviato del giornalismo italiano. Il rendez-vuos tra le due studentesse, vincitrici del concorso organizzato insieme a Repubblica@Scuola, e il famoso reporter di Repubblica è avvenuto sul palco della sala Concordia del palazzo dei Congressi di Riccione durante la terza serata del Premio Ilaria Alpi.

Di fronte a una sala piena, Bernardo Valli, che questa sera riceverà il premio alla carriera nel gran finale della manifestazione, ha parlato di giornalismo, di internet e televisione. Ha chiesto alle due studentesse qual è la forma di narrazione a cui ambiscono di più. Ha stretto le mani, le ha carezzate affettuosamente e ha consegnato le targhe. Nella sua posa elegante e apparentemente impassibile, di chi ha osservato guerre e atrocità, sommovimenti e lotte di potere, ha lasciato trasparire un po’ di emozione per gli sguardi così entusiasti delle ragazze.

A presentarle Lucia Goracci, inviata Rai del Tg3, che ha condotto la serata e sollecitato gli ospiti. Tra gli altri c’erano anche Marc Innaro, corrispondente Rai da Il Cairo, Waleed Zwaei di Lybian Appeal Team e Rapahel Brigandi portavoce Aiuti Umanitari Commissione Europea. Vittoria e Giulia hanno raccolto gli applausi del pubblico, composto da giovani, appassionati di reportage e addetti ai lavori. Giulia, con il suo abitino da tredicenne, ha stupito tutti quando, dopo un attimo di imbarazzo di fronte all’inviata della Rai che le rivolgeva una domanda e le avvicinava il microfono, ha detto la sua sulla Libia e ha auspicato che presto si esca da questa impasse dolorosa e sanguinosa. Anche Vittoria nel suo testo si è immedesimata in un giovane travolto da quel che sta accadendo in Libia “perché li c’è una guerra e una rivolta che sono molto vicine a tutti noi”. E mentre parlava, gli spettatori in sala gettavano un’occhiata incuriosita alla copia del suo articolo “Odore di riso Jollof”.

di Federico Pace – continua su Repubblica.it