Andrea Vianello: “Chissà come Ilaria avrebbe raccontato le rivoluzioni del nord Africa”

Andrea Vianello (foto di Luca Dammicco)Lo dice con orgoglio Andrea Vianello, volto noto di Rai 3 e direttore scientifico della diciassettesima edizione del Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, in programma a Riccione dal 15 al 18 giugno: “Il premio dedicato a Ilaria e a Miran Hrovatin è diventato un punto di riferimento e, possiamo dirlo, un traguardo prestigioso per chi fa il nostro mestiere. Questo è un Premio vero in cui ci si iscrive e ci si mette in gioco ed è una grande soddisfazione che fior fior di professionisti scelgano di mettersi in lizza, accettando anche di poter perdere”.

Sono ventisette i video finalisti che concorrono per il primo posto in una delle otto categorie del Premio Ilaria Alpi. A Riccione chi se li è persi avrà l’opportunità non solo di vederli sul grande schermo in proiezioni dedicate, ma soprattutto di conoscere i giornalisti che li hanno realizzati: grandi firme dei network nazionali e internazionali, ma anche giovani e coraggiosi reporter di tv locali, web-tv e scuole di giornalismo. “Ogni anno – aggiunge Vianello – la partecipazione è sempre più di qualità e dimostra come sia vero fino a un certo punto che in Italia il giornalismo televisivo sia in crisi”.

Ma quali saranno gli argomenti al centro della quattro giorni del Premio, con i suoi tanti incontri sul giornalismo e l’attualità? “I fatti che hanno sconvolto il mondo arabo saranno al centro di questa edizione – risponde Vianello –: è come se un altro muro di Berlino fosse caduto, è in atto una vera rivoluzione che produrrà un mondo diverso da quello che c’era prima”.

Ma c’è anche un motivo più affettivo che lega il Premio al nord Africa: il rapporto che Ilaria Alpi aveva con il mondo arabo. “Ilaria parlava e scriveva l’arabo, aveva studiato e vissuto al Cairo – ricorda Vianello, che di Ilaria era non solo collega in Rai, ma anche amico –. Quando abbiamo visto le immagini di piazza Tahrir, piene di giovani, non potevamo non pensare a Ilaria, a quello che avrebbe fatto come giornalista, a come ci avrebbe raccontato queste rivoluzioni”.

Il Premio Ilaria Alpi torna per il secondo anno ad affacciarsi sul mare, all’interno e nei giardini di Villa Mussolini (viale Milano 31). “Una scelta che confermiamo per portare la manifestazione tra la gente e tra chi, anche in vacanza, non vuole perdere la voglia di conoscere e approfondire – continua Vianello –. A loro offriremo l’opportunità di incontrare i protagonisti del giornalismo italiano e internazionale attraverso un fitto programma di incontri, dibattiti e spettacoli, tutti gratuiti”.

“Ci aspettiamo – conclude – che questo lavoro di ricerca, che il percorso costruito negli anni per raccontare ogni possibile verità, sia da stimolo per fare un giornalismo come quello che faceva Ilaria”.